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L’olio 100% di famiglia

L’olio extra vergine d’oliva Flammia ha il gusto inconfondibile della semplicità: fatto con amore dalla terra su cui crescono i nostri ulivi.

olio flammia olive
olio flammia olive tavola

L’olio Flammia nasce in famiglia per le famiglie italiane

Praesent sapien massa, convallis a pellentesque nec, egestas non nisi.

Il gusto scelto dalla natura

Grazie al territorio e al rispetto per esso, i nostri prodotti restano quanto di più vicino esiste all’origine.

Social 100% genuino

Le nostre scelte

  1. Scelta dei terreni e preparazione
  2. La cultivar e la sua storia
  3. L’impianto di irrigazione
  4. La coltivazione in bio
  5. La Raccolta
  6. Consegna diretta al frantoio certificato

l terreno è il luogo in cui hanno vita i principali processi nutritivi delle piante, per questo è di fondamentale importanza crescere la pianta giusta nel suolo giusto. L’olivo può vivere in terreni magri e poveri ma se vi è una scarsa dotazione di elementi nutritivi e di sostanze organiche è necessario intervenire con appropriate concimazioni.

Come terreni in genere sono adatti i suoli sciolti, anche ghiaiosi, infatti in caso di terreni argillosi vi è il pericolo di ristagno idrico che può causare mortalità per mancanza di adeguata ossigenazione delle radici e ghiacciate invernali.

Ogni terreno quindi necessità una sua cura ed attenzione:

– i TERRENI MARNOSO-ARGILLOSI sono dotati di buona fertilità e sono in grado di fissare le sostanze concimanti. Hanno una buona capacità di ritenzione idrica e quindi, prima di procedere con la costruzione dell’oliveto, bisogna assicurarsi che non vi siano ristagni.

– i TERRENI CALCAREI CARSICI caratterizzati dal colore rosso della terra favoriscono molto il defluire delle acque però sono poveri di sostanze nutritive, necessitano di concimazione.

 

 

– i TERRENI ORGANICI sono, dal nome, ben forniti di sostanze organiche e nutritive tanto da non necessitare ulteriori concimazioni grazie a questa fertilità naturale.

– i TERRENI GHIAIOSI hanno un’elevata capacità di drenaggio delle acque ma purtroppo con esse anche degli elementi nutritivi, vanno quindi corretti artificialmente.

– i TERRENI ARGILLOSI generalmente non sono adatti a questa coltura in quanto trattengono grosse quantità d’acqua. Per coltivare in queste condizioni vanno eliminati i ristagni idrici dannosi per l’ulivo.

Noi abbiamo scelto gli appezzamenti su cui realizzare il nuovo Uliveto anche grazie all’apporto dei risultati dei campionamenti effettuati. Le analisi chimiche – fisiche e microbiologiche hanno dato le giuste indicazioni.

La nostra cultivar

Il Ravece è un antico ulivo nativo dell’Irpinia a partire dai primi del 500. È considerata un’oliva preziosa, apprezzata per le sue caratteristiche organolettiche. Ravece è un olio extra vergine di oliva che aggiunge profondità a qualsiasi piatto. Un intenso profumo fruttato con note distinte di pomodoro verde, erbe aromatiche e carciofo, con un tocco piacevole di amaro.  Essendo un prodotto di gran pregio per la sua categoria, l’olio di Ravece è apprezzato non solo a livello locale, ma anche sui mercati nazionali ed internazionali.

La varietà di oliva Ravece, utilizzata per produrre questo olio extra vergine di oliva, è particolarmente apprezzata per la sua qualità e le caratteristiche organolettiche. Si tratta di un prodotto di eccellenza. Il rigoroso utilizzo di sole olive Ravece crea un olio d’oliva superiore con un livello estremamente basso di acidità (circa 0,13% all’ imbottigliamento). Ha un colore verde chiaro, tendente al giallo dorato nel lungo periodo.

GUSTO

Il  Ravece ha un odore fruttato, con piacevoli note erbacee e sentori di pomodoro e carciofo. Il sapore è caratterizzato da note sempre piacevoli ed equilibrate di amaro e piccante.
Con una forte, ma equilibrata struttura piena, ha un livello insolitamente basso di acidità (0,13%), che lo distingue dagli altri oli extra vergini. Ha un colore verde chiaro dopo la raccolta,che a poco a poco si trasforma in un giallo dorato. Se è ben conservato mantiene le sue caratteristiche per lungo tempo

500 Quintali di olive anno

2022

olio bottiglia

Fette di pane casereccio, con mollica, del giorno prima. Pomodori maturi tagliati a metà e sfregati sul pane dove lasciano i semi, l'acquetta e la polpa strappata alla pelle dalla ruvidità del pane. Sale ben distribuito: deve essere umido. Un filo d'olio. Prendere ogni fetta di pane con le dita dalla parte della crosta, stringerla e lasciarla poi andare in modo che l'olio si sparga liberamente.

Manuel Vázquez Montalbán, Ricette immorali, 1988

Olio con sapiente arte spremuto / Dal puro frutto degli annosi olivi, / Che cantan - pace! - in lor linguaggio muto / Degli umbri colli pei solenti clivi, / Chiaro assai più liquido / cristallo, / Fragrante quale oriental unguento, / Puro come la fè che nel metallo / Concavo t’arde sull’altar d’argento, / Le tue rare virtù non furo ignote / Alle mense d’Orazio e di Varrone / Che non sdegnàr cantarti in loro note.

Gabriele D’Annunzio, Poesie, XX sec.

Accanto al frusciare / del cereale, tra le onde / del vento sull'avena, / l’ulivo / dal volume argentato, / stirpe austera, / nel suo ritorto / cuore terrestre: / le gracili / ulive / lucidate / dalle dita / che fecero / la colomba / e la chiocciola / marina: / verdi, / innumerevoli, / purissimi / picciuoli / della natura, / e lì / negli assolati uliveti, / dove soltanto / cielo azzurro con cicale / e terra dura esistono, / lì il prodigio, / la capsula perfetta dell’uliva / che riempie il fogliame con le sue costellazioni: / più tardi i recipienti, / il miracolo, / l’olio.

Pablo Neruda, Ode all’olio, in Odi elementari, 1954

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